Un progetto di Guido Segni
A cura di Alessandra Ioalè e Andrea Tinterri
Per Edicola Radetzky
Dal 10 Novembre al 14 Dicembre 2022
Ultimo spettacolo a Milano è il progetto site specific pensato da Guido Segni per Edicola Radetzky di Milano. Il progetto si inserisce nella traiettoria di ricerca che l’artista porta avanti in parallelo da alcuni anni sulla condivisione nella dimensione pubblica dei dati personali relativi alle proprie attività private e funzioni vitali attinti attraverso programmi e piattaforme a carattere estrattivo. Nel progetto milanese, infatti, è il battito cardiaco di Segni ad essere protagonista, che monitorato dal cardiofrequenzimetro incorporato nel suo orologio digitale da polso e ritrasmesso in tempo reale, si manifesta nel contesto pubblico dello spazio di Edicola, che dal tramonto all’alba diviene la cassa di risonanza di una composizione algoritmica generativa in stile Psy-trance, la cui base non sono altro che i BPM riprodotti.
Un racconto autobiografico sui generis, basato sulle tracce digitali della vita privata di Segni disseminate nella rete. Informazioni raccolte che, azionando congegni elettronici, sono palesate pubblicamente con lo scopo di renderne tangibile il transito potenzialmente etereo. Ultimo spettacolo a Milano rappresenta un nuovo capitolo di questo racconto, che insieme a progetti precedenti come The artist is typing e There’s no pictures in latent space, just secret misunderstandings, opera una restituzione che si caratterizza come “esternazione iconoclasta”, ovvero una manifestazione dell’entità dei dati resi percepibili nella realtà fisica piuttosto che una materializzazione sublimata nell’immagine fissa di una forma data.
In questo modo Ultimo spettacolo a Milano insiste sulla “spettacolarizzazione” del ritmo cardiaco nello spazio pubblico, consentendo a Segni di riflettere in maniera incisiva, attraverso una formalizzazione impalpabile e mondana, ma efficace, sul tema dell’empatia mediata dalle tecnologie in un periodo di esponenziale digitalizzazione delle nostre vite. E lo spettacolo diventa una forma estrema di verità, come se quest’ultima per essere suffragata avesse bisogno di mostrarsi pubblicamente in un’ultima possibile festa di gala che la città/mondo accoglie, fagocita e dimentica nello stesso istante.
Testo di A. Ioalè e A. Tinterri
IL DOCUMENTO DI RESTITUZIONE CARTACEA
La stampa, pubblicata da Nuova Editrice Berti in edizione limitata in 100 copie, numerate e firmate dall’artista, restituisce al pubblico il progetto site-specific di Guido Segni. Grazie al magnifico lavoro di documentazione fotografica di Lorenzo Bacci, che firma anche lui la stampa, sul fronte possiamo ammirare l’installazione nella sua interezza e sul retro il testo critico dei curatori.
A un mese esatto dal lancio di presentazione in occasione della Fiera The Art Chapter curato da Boite Studio a Base Milano, siamo felici di metterne qui per ora alcune copie a disposizione.
ENGLISH VERSION
Ultimo spettacolo a Milano
A project by Guido Segni
Curated by Alessandra Ioalè and Andrea Tinterri
for Edicola Radetzky
From 10 November to 14 December 2022
Ultimo spettacolo a Milano is the site-specific project conceived by Guido Segni for Edicola Radetzky in Milan. The project is part of the research trajectory that the artist has been pursuing in parallel for several years on the sharing in the public dimension of personal data related to one’s private activities and vital functions drawn from programs and platforms of an extractive nature. In the milan project, in fact, it is Segni’s heartbeat that is the protagonist, which monitored by the heart rate monitor embedded in his digital wristwatch and rebroadcast in real time, manifests itself in the public context of the space of Edicola, which from dusk to dawn becomes the sounding board of a generative algorithmic composition in Psy-trance style, whose basis is none other than the reproduced BPM.
A sui generis autobiographical narrative, based on the digital traces of Segni’s private life scattered across the web. Collected information that, by operating electronic devices, is publicly manifested with the aim of making its potentially ethereal transit tangible. Ultimo spettacolo a Milano represents a new chapter in this narrative, which together with previous projects, such as The artist is typing and There’s no pictures in latent space, just secret misunderstandings, operates a restitution that is characterized as an “iconoclastic externalization,” that is, a manifestation of the entity of data made perceptible in physical reality rather than a sublimated materialization in the fixed image of a given form.
In this way, Ultimo spettacolo a Milano insists on the “spectacularization” of the heartbeat in public space, allowing Segni to reflect incisively, through an impalpable and mundane but effective formalization, on the theme of technology-mediated empathy in a period of exponential digitization of our lives. And the performance becomes an extreme form of truth, as if the latter, in order to be substantiated, needs to show itself publicly in a last possible gala party that the city/world welcomes, engulfs and forgets in the same instant.
Text by A. Ioalè and A. Tinterri
Collaborazione tecnica: Lorenzo Antei
Crediti fotografici: Lorenzo Bacci
Rassegna Stampa
L’Ultimo spettacolo a Milano di Guido Segni – Intervista di Marco Marelli per Forme Uniche
Guido Segni – ULTIMO SPETTACOLO A MILANO – Artribune
Guido Segni – ULTIMO SPETTACOLO A MILANO – Exibart
Ultimo spettacolo a Milano, l’installazione di Guido Segni per l’Edicola Radetzky – ArtsLife
ARTE VISIVA NAVIGLI – Mi-Tomorrow