Testo critico per la personale di Fabio Petani, “SPAGYRIA – Alchimia vegetale” dal 12 gennaio al 3 febbraio alla Street Levels Gallery di Firenze
Sin dai tempi antichi gli uomini hanno tentato di ricreare il vasto regno vegetale in un ambiente comprensibile chiamato hortus botanicus, atto alla classificazione, alla ricerca e allo studio delle piante e delle loro proprietà medicamentose. Un regno le cui specie viventi, secondo il pensiero alchemico, pur essendo complessamente varie fondano le proprie dinamiche vitali sul concetto di Trinità, che potremmo identificare simbolicamente con la semplice figura geometrica del triangolo. Un triangolo formato da tre elementi. Spirito, Anima e Corpo. Dei loro tre simboli alchemici. Zolfo, Mercurio e Sale. Delle loro tre modalità filosofiche operative. La vita, la coscienza e la materia.
La personalità creatrice del muralista urbano Fabio Petani agisce come quella di un botanico spagyrico dell’arte, che si aggira nella realtà quotidiana come all’interno di un immenso orto botanico alla ricerca di piante e fiori per la propria creazione artistica portata avanti da qualche anno su muro e su tavola. Chiuso nel suo studio, Petani si esprime dando forma visiva al principio alchemico definito da Paracelso, Spagyria. Come un alchimista vegetale fa fermentare, distilla e incenerisce per distinguere e dividere i tre elementi, i tre simboli, le tre modalità filosofiche operative di quel triangolo primario, che determina forma e sostanza di ogni tipo di pianta. Lo Zolfo, contenuto negli oli essenziali della pianta, il Mercurio, contenuto nelle sostanze alcoliche artefici di trasformazioni e il Sale, che rappresenta la natura minerale della pianta. Poi li scevra dalle scorie superflue ai fini della sua sintetica quanto personale restituzione figurativa del messaggio, e li ricompone seguendo un nuovo ordine armonico in una soluzione visiva, che è allo stesso tempo rimedio spagyrico, per gli occhi di chi le osserva.
Gli elementi sono ricongiunti in un nuovo triangolo alchemico potenziato, che possiamo rintracciare nella struttura sostanziale e formale delle opere di Fabio Petani. Già partendo dal supporto scelto su cui posare il pennello, il legno, di cui l’artista non copre le venature, simbolo dello spirito della sua opera, che sembra circolare sotto l’epidermide pittorica restituendone così il senso vitale. Le figure geometriche semplici sono simbolo della coscienza logica, l’anima che ordina la composizione entro cui agisce il terzo ed ultimo elemento, la materia, il corpo della pianta o del suo fiore. Ogni opera, come una essenza spagyrica, va a comporre un hortus novus, quello dell’artista spagyrico, un parallelo contemporaneo all’antico Giardino dei Semplici mediceo in stretto dialogo con la tradizione classica rivisitandone alchemicamente i contenuti chimici e botanici.
Photo credits Livio Ninni
Articolo su Gorgo “Fabio Petani alla Street Levels Gallery con SPAGYRIA – Alchimia vegetale (Preview)”