CONTEMPORARY ART READINGS Libri d’arte | 2019 By Alessandra Ioalé / December 30, 2019 Nam June Paik | Tate Ed. View this post on Instagram Nam June Paik Tate Modern . To shape the TV screen canvas As precisely as Leonardo As freely as Picasso As colorfully as Renoir As profoundly as Mondrian As violently as Pollock And as lyrically as Jasper Johns N.J.P. 1969 . La #retrospettiva dedicata all'artista pioniere della videoarte internazionale. Le sue opere, ormai diventate delle icone-simbolo della disciplina, qui sono esposte in maniera ineccepibile, al fine di mostrare e dimostrare al pubblico, anche il meno avezzo, l'ingegno e la visionarietà dell'artista che tracciò il solco della #sperimentazione in #video. La sua ricerca videografica è partita da uno studio intorno all'oggetto TV per poi spaziare al #suono, alla #musica e alla #performingart attraverso collaborazioni importanti e durature, come quella con #JohnCage, #MerceCunningham, #CharlotteMoorman, #JosephBeuys. Accanto a installazioni come #TVBuddha e #TVGarden, o video sculture come Aunt e Uncle, troviamo tutto un apparato di documenti scritti, oggetti, strumenti e quant'altro a supporto della contestualizzazione delle opere e della grandezza di visione di Paik, che della collaborazione con artisti provenienti da diverse discipline ne aveva fatto un metodo di ricerca. Dai video delle #performance con altri artisti ai video dei programmi tv e al #videowall Internet Dream, riferito alla sua previsione in fatto di global information network. Per arrivare infine alla Sistine Chapel del 1993 realizzata per la Biennale di Venezia. Il catalogo completa tutto il percorso, è complementare ad esso con approfondimenti critici per aree tematiche non cronologiche Fino a febbraio 2020 A post shared by Alessandra Ioalé RDV (@reginadelvinavil) on Dec 28, 2019 at 2:11am PST In real life – Olafur Eliasson | Tate Ed. View this post on Instagram Olafur Eliasson In real life Tate Modern @tate . Dalle affascinanti #installazioni che derivano dalla ricerca dell'artista danese sulla geometria complessa – Model room del 2003 – a quelle sulle teorie del colore. Dalle opere che usano riflessi e ombre per giocare con il modo in cui percepiamo e interagiamo con il mondo – Din blinde passager 2010, In real life 2019, Your spiral view 2002, Your uncertain shadow 2010 – alle serie fotografiche – #theglacier series del 1999, The river-raft series del 2000 – che documentano i drammatici cambiamenti ambientali che si sono verificati negli ultimi vent'anni. Tutto il suo lavoro nasce dall'esperienza diretta e le sue opere invitano il fruitore a interagirvi; è come se l'artista ci fornisse degli strumenti per esperire, come lui stesso ha fatto nella realtà, la percezione di noi stessi, della realtà e delle persone intorno a noi per diventare più consapevoli e responsabili. La nostra esperienza aggiunge significati alle opere dell'artista; ogni opera sarà unica e personale come unica e personale sarà la nostra percezione di essa . Fino al 5 gennaio A post shared by Alessandra Ioalé RDV (@reginadelvinavil) on Dec 24, 2019 at 4:05am PST L’exécution d’une image – ZEVS | Alternatives View this post on Instagram ZEVS L'exécution d'une image di Toke Lykkeberg Ed. Alternatives 2014 . Al bookshop del Centre Pompidou di Parigi ho scovato questa bella monografia su Zevus aka @aguirre_schwarz, personalità emblematica della scena #streetart parigina, che muove i suoi primi passi nel #writing all'inizio dei '90. Il libro ripercorre tutta la sua carriera, dal suo incontro con JonOne @johnperello che impressionato dalla singolarità della sua tag lo invita nella storica 156 All Starz crew; alla conoscenza con André @andresaraiva e Invader, con i quali farà incursioni urbane in dialogo fra loro. Dalla sua prima serie di #attacchivisivi, definita #Ombreélectrique, con cui darà un profilo alle ombre di alcuni arredi urbani di #Parigi, come i semafori. Alla serie #AttaqueVisuelle, con cui verrà definito Serial Pub Killer, proprio perché come un killer "spara" sull'immagine dei modelli dei cartelloni pubblicitari di alcuni marchi di moda. Per non parlare dell'attacco visivo nello spazio urbano più importante, per cui sarà ricordato a lungo. Quello a Berlino, il #KidnappingVisuel, da cui scaturirà una serie, che lo farà entrare in alcune gallerie e musei importanti. Fino ad arrivare alla serie dei #LiquidatedLogos e del suo logo LDV, o dei #GraffitiLight e dei #GraffitiInvisible. Tutti attacchi sparsi nell'overground e nell'underground di tutte le città del mondo. Una #monografia con un ricco apparato fotografico, che accompagna e spiega l'evoluzione di un writers ad artista trasversale che agisce provocatoriamente nello spazio urbano sfidando l'establishment del marketing pubblicitario A post shared by Alessandra Ioalé RDV (@reginadelvinavil) on Dec 23, 2019 at 2:48am PST Un certo numero di cose. 1955-2019 – Cesare Pietroiusti | NERO Editions View this post on Instagram Cesare Pietroiusti Un certo numero di cose 1955-2019 Nero edizioni @nero_editions 2019 . "L'esperienza realmente vissuta da una parte, e il racconto [di questa] dall'altra, hanno una rilevanza nella mia pratica artistica che spesso supera il piacere o il desiderio di produrre oggetti dotati di autonomo e specifico potere estetico." . La monografia di uno dei precursori dell'arte relazionale, che io amo di più in Italia. Realizzata a partire da oggetti, che tutti insieme raccontano la vita, la traiettoria #concettuale di ricerca di #CesarePietroiusti. La sua autobiografia-per-oggetti, uno per anno, dal 1955 al 2019, ognuno accompagnato da un testo, in cui ne narra l'aspetto oggettuale e quello concettuale fortemente legati all'esperienza quotidiana dell'artista. Dal concetto di presenza/assenza-pieno/vuoto al concetto di superamento dei confini dell'io. Dall'elenco dei pensieri non funzionali alle opere per delega. Passando per il progetto "Rosso", per la #rivista NERO, che gli farà riscoprire le tecniche tradizionali, come la pittura, e creare 30.000 pezzi unici ad hoc. Fino ad arrivare alle opere che riflettono sul concetto di idea dell'opera d'arte e sul valore oggettivo, come "Artworks that ideas can buy". L'opera del 2019, che conclude questo libro, ce la racconta invece Lorenzo Balbi, direttore del @mambobologna. Il museo che ha ospitato la prima retrospettiva di #Pietroiusti, #uncertonumerodicose da cui prende il nome l'opera con cui si conclude il percorso e la monografia. Consiste in «un laboratorio attivo […] in cui alcuni performer […] riproducono/ripropongono gli oggetti-opera in mostra. Ad oggi non conosciamo le modalità né tanto meno gli esiti […]» ma «estende i limiti della retrospettiva […]» che in qualche modo si trasforma «in una anterospettiva» superando «i limiti stessi della vita e della pratica dell'artista.» A post shared by Alessandra Ioalé RDV (@reginadelvinavil) on Dec 29, 2019 at 10:02am PST The eternal Internet brotherhood / sisterhood – Angelo Plessas | Nero Editions View this post on Instagram Angelo Plessas The eternal Internet brotherhood / sisterhood 2018 @nero_editions . Vidi esposto per la prima volta il frutto del progetto-residenza pensato, curato e organizzato da #angeloplessas in occasione di #documenta14 a #kassel e quando trovai il #libro, questo libro, al #Flat di Torino, che ne riassume e documenta le 6 edizioni, ne fui entusiasta. Si riesce a capire la grandezza, l'importanza e la portata della traiettoria dell'artista italo-greco, che ha condiviso con un gruppo di persone, ogni volta diverso, provenienti da ogni campo dell'arte, 6 esperienze diverse in 6 zone diverse dell'Europa, sconosciute, lontane dall'urbanizzazione con una forte connotazione storica e paesaggistica. Tutto volto a far sperimentare agli attori principali del progetto cosa sia vivere insieme nella condivisione diretta di strumenti e pratiche al di fuori di #Internet. Definendosi uno "psicogeografo di Internet", la sua ricerca, trasversale e multidisciplinare, sviluppa secondo me, forse sbagliandomi, una forma di #arterelazionale nell'era #postinternet, indagando il mutamento delle #relazioni fra individui, che normalmente vivono in un contesto fortemente urbanizzato, iperconnesso e tecnologicamente avanzato, portati in un contesto altro, immerso nella natura, che mostri la possibilità e aiuti la costruzione di altri tipi di interazione fra gli stessi in modalità offline . . . . . . . #etinterbro #neroeditions #arte #contemporaryart #goodread #book #books #libri #libridarte #libridaleggere #consiglidilettura #ioleggo #libribelli #bookstagram #booklover #bookslovers #bookporn #bookaddict #reginadelvinavil #RDVblog #picoftheday A post shared by Alessandra Ioalé RDV (@reginadelvinavil) on Sep 26, 2019 at 1:27am PDT Tags: Alternatives Editions, Nero editions, Tate RELATED POSTS Binta Diaw a Villa Pacchiani By Alessandra Ioalé / February 6, 2024 RDV ARTE 2023 IN 50 POST By Alessandra Ioalé / December 30, 2023 Libri d’arte | 2023 By Alessandra Ioalé / December 28, 2023 Chiara Bettazzi | Reverse By Alessandra Ioalé / October 13, 2023 Fuori porta | Villa Pacchiani By Alessandra Ioalé / July 14, 2023 Post navigation Marcantonio Lunardi | INDUSTRIALNon-fiction | 2019