Körperland | Tatiana Villani

Da sempre l’uomo è sottoposto allo scorrere del tempo e al susseguirsi di cambiamenti epocali.  Così come da secoli migra, per terra e per mare, valicando frontiere geografiche,, confrontandosi con barriere culturali e religiose, viaggiando per necessità, costretto da esigenze contingenti, oppure per il piacere di scoprire non solo territori esterni, ma anche interiori. Ogni volta affrontando processi paralleli di adattamento e conoscenza di un nuovo mondo, fisico, che va a collidere o tangere quello personale, psicologico, proprio. Tutti passaggi che lasciano tracce che il corpo raccoglie, divenendo “paesaggio di confine” tra esperienza psichica e fisica, in cui quest’ultima è proiezione della prima. Ogni sua parte delinea confini di un nuovo territorio entro cui si muovono cosmogonie di segni iscritti sulla pelle, “manifesto di frontiera” su cui si sedimentano o si intersecano  elementi significativi lasciati dal varco di ogni passaggio, plasmando e riconfigurando la percezione del nostro corpo.

Körperland è una nuova geografia di corpi, nudi, esposti, fragili e forti allo stesso tempo, ibridati nella materia scultorea, cristallizzati nell’immagine fotografica, nel disegno e nel collage, che nella loro moltiplicazione, sovrapposizione o cancellazione compositiva acquisiscono un senso nuovo. Una geografia concepita durante il lungo viaggio che Tatiana Villani – artista multidisciplinare  la cui poetica è volta a indagare le dinamiche relazionali che si generano tra gli esseri umani e il sistema ambientale e socio-culturale in cui vivono – ha compiuto, immaginato, sedimentato e sviluppato dal 2009 fino ad oggi. Progressivamente si è andato a delineare un nuovo linguaggio corporeo intimo e personale, che rende visibile l’intreccio cartografico di esperienze vissute, e di atmosfere esplorate, costruito per suggestioni e sensazioni ritrasmesse con soggettiva profondità nell’incontro del proprio sé con l’altro e con il mondo. La profondità di un linguaggio con cui l’artista sonda due territorialità corporee distinte. Quella terrestre, più cupa e grezza, minimale, costituita da immagini di grandi “terre madri” raffiguranti dettagli di corpi femminili non omologati, segnati da imperfezioni e cicatrici, che poi hanno “dato origine” a creature scultoree informi, ancora in fase embrionale, non ancora in grado di prendere la loro strada, perturbanti nelle loro ambivalenti potenzialità. E quella acquatica, più complessa e meditata, che fluisce immersa in un’atmosfera intima e controllata, casalinga, di immagini sedimentate, che riemergono con forza da fondali incerti, vincendo l’inesorabile fascino di acque sconosciute, che tacciono e nascondono qualsiasi suono, qualsiasi corpo vi si immerga, e riportano sulla superficie increspata dell’acqua echi del nostro passato borghese, iconografie della nostra tradizione figurativa.

Memories #1
Memories #2
Memories #3

Le due anime di Körperland, quella solida e liquida, di superficie e subacquea, si dispiegano nello spazio espositivo secondo una logica fisico-emozionale a loro intrinseca, al contempo enigmatica e dialogica, suscitando in chi le osserva la curiosa volontà di intraprendere un percorso di conoscenza dall’andamento libero da schemi, come quello di una corsa selvaggia, in cui si può inciampare e cadere, ma ci si può anche rialzare, in cui si è sorpresi dalla mutevole realtà delle creature che la popolano. Oppure, ci si può lasciar coinvolgere nel movimento calcolato di un vortice acquatico da cui emergono immagini più raffinate ed estetizzanti, che conduce il nostro occhio al suo nucleo interno, scoprendone la fragile densità materica.

A cura di Alessandra Ioalé

In esposizione dal 20 febbraio al 16 aprile 2016 presso la Galleria Passaggi Arte Contemporanea di Pisa. Presso la Galleria è presente il catalogo della mostra, con i testi della curatrice Alessandra Ioalé e del critico Matteo Innocenti.

Foto della mostra di Dania Gennai

Tatiana Villani | Passaggi Arte Contemporanea Project space

RASSEGNA STAMPA

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