Tutto, non è mai ciò che sembra ed appare. Distruggere e ricostruire. Concetto ed estetica di un Diversivo.L’artista, presa coscienza della realtà che lo circonda, interviene con la sua impronta razionale sul caos di rovine di ex-fabbriche abbandonate. Quelle di Torino. Un tempo luoghi attivi, brulicanti di uomini a lavoro, oggi spettri di quella cultura occidentale ormai in crisi e sull’orlo di un cambiamento di prospettive.
Ri-connotare interagendo con la fisionomia del contesto. Cogliere un ordine geometrico nella realtà della confusione. E’ come risolvere l’enigma nascosto nelle maglie grezze di ruderi industriali, portando alla luce il proprio nome, decostruito in nuovi moduli compositivi semplici e significanti.
Ciò che si realizza in esterno trova origine, continuazione e sviluppo nella sperimentazione della ripetizione modulare entro i confini geometrici di diverse tipologie di supporto e materiali di recupero, dando luogo a schemi labirintici di città viste dall’alto dalle spiazzanti e rigide simmetrie speculari.
Un Grand Tour circolare e continuo, tra esterno urbano e interno espositivo, tra la realizzazione del lavoro in studio e la realizzazione su muro, tra la leggerezza di razionali geometrie e i pesanti fardelli di una società in decadenza, per restituire al pubblico questo complesso rapporto complementare nella poetica di CT.
Parentesi Aperte: CT Grand Tour a cura di Alessandra Ioalé
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